mercoledì 26 maggio 2010

work in progress

ecco. proprio di sabato di sera, proprio quando il bel tempo mi permette di lavorare bene e ho un sacco di progetti da portare avanti, mi ricoverano in ospedale. non ci voleva, nònònònònònò!!

ok: per fortuna sono tornata a casina abbastanza in fretta, in astinenza di caos e contatto umano.
una taaaaal noia che sull'album di schizzi che avevo dietro ho cominciato a mettere in chiaro tutte le idee su "the project", tranne un personaggio.
insomma, nella mia testa era tutto così chiaro, a parte lui....e invece, provando a scrivere a briglia sciolta fatti, avvenimenti, caratteri, ecco che si rivelano un sacco di ingarbugliamenti fastidiosi.

argh.

dal sopracitato sketch album:

tutto sembra cominciare con lumaca, anche perchè il manoscritto comincia proprio con lui.


però dovrei farlo parlare in romanaccio....menata.


sarà un manoscritto di persone, la storia lasciamola da parte. verrà da sè...più o meno.


...giuro che sono stati i fermenti lattici a costringermi a farlo!

sabato 15 maggio 2010

work in progress

sabato 21 ottobre 2006



è arrivata un'altra notte e quasi non ci credo. nel limbo è difficile credere allo scorrere del tempo. a dire il vero, in questo posto, una notte completa non esiste mai: la luce di emergenza è accesa in tutte le stanze, e il bianco che qui domina ovunque mi disturba nella sua arrogante luminosità. la notte esiste fuori, oltre la finestra spessa e sigillata, ma io non la posso avvertire: i lampioni illuminano tutto il parcheggio, come a scoraggiare la fuga. ma credo che neanche queste urla di serena riescano a raggiungere il catrame.

e dunque mi hanno preso anche la notte. forse la loro cura è farmi ammalare fino al punto che l'unica cosa che saprò fare sarà obbedire. non so se ci riusciranno. non so a cosa credere nè cosa fare.

ma queste righe mi aiuteranno a ricordare. a ricordarmi.




non ne sono orgogliosa: ci devo lavorare ancora parecchio: ma è laddove ci sono i punti chiave che diventa tutto esponenzialmente più difficile.

quanto potere, nella carta.



E' arrrrrivaaaaaaaaataaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
Ieri era finalmente tra le mie mani: che emozione!!
La letterariagenda del concorso iknos è pronta!ed è STU-PEN-DA!!
Nicola ha fatto decisamente un lavoro magnifico, le pagine sono piene di gggenialate, non vedo l'ora di usarla!

Ci sono 500 copie a disposizione, chiunque desideri una copia straripante Poesia (in tutti i sensi) e cuore, un'agenda che non sia solo un'agenda ma anche uno strumento proprio, personale, di crescita artistica e spirituale, può scrivere a Silvia o chiamare al num 030 5031280.

Colgo l'occasione per "dire" ciò che non sono riuscita a dire il giorno della premiazione, l'11 aprile (hehe.....la "fobia sociale".... :)P ), e dunque ringrazio Silvia, Mirne, chiunque abbia reso possibile questo concorso, all'insegna del ricordare e ricordarci.

Abbiamo un estremo bisogno di eventi come questi, e persone come queste, che ci permettano di scavare nel profondo di quello che fatichiamo a dire, e di aprire il nostro cuore, un po' per volta.



vi rimando ai gruppi facebook: dell'agenda e del circolo arci un mondo di carta

giovedì 13 maggio 2010

que pasa



disegno realizzato per il tema del mese di febbraio "care farfalle", sul forum di cernitart.
penso che ne farò altri della stessa serie ^^

martedì 11 maggio 2010

funzione

Davanti i fusti di marmo e argilla
il gelo mi chiamava alla terra.
Dalle unghie alle labbra la sigaretta
tremava nell'attesa. Forse
all'ultimo tiro la neve
avrebbe deciso
se risolvermi in cariatide,
come specchio eretto a eterna lotta.
A fatica alzai il mento.
Volevo espirare
densi fumi d'incenso,
e salire
oltre le colonne del Capitolium,
oltre i cipressi, i rumori
e sparire così,
tra i gas di scarico e i fiocchi di neve.

Ma il miagolio d' un essere
bruciò in fondo alla gola.Non è così semplice
diventare cenere.


http://mondodicarta.gnumerica.org/index.php?option=com_content&task=view&id=207

...è stata decisamente una delle esperienze più belle della mia vita.

venerdì 7 maggio 2010

in-naturalmente

sono italo-thailandese. ho gli occhi vagamente a mandorla. ho la pelle scura ma olivastra. ho le ossa sottili ma sono alta.
le mie radici thailandesi non hanno deciso di sbandierarsi al primo sguardo. quelle terrone un po' sì.
e QUINDI ogni volta eccola, quando sono in giro con un utente, quando incontro il collega di un collega, l'amico di un amico, una domanda tanto aspettata che il mio lungo silenzio indagatore prima della risposta lascia sempre un po' sconcertati, o infastiditi:
"ma tu da dove vieni?"
"ma tu di dove sei?"
molto tempo fa amavo stuzzicare questa curiosità con la mia:
"cosa vuole sapere?dove abito, dove ho abitato, dove sono nata o di dov'erano i miei genitori?"
ma le reazioni erano sempre così identiche che ho perso il gusto d' indagare le connessioni mentali legate a questa morbosa necessità di placare il dubbio.

siamo visceralmente legati alla nostra concezione dell'innato.
ce la mastichiamo, ce la sputiamo addosso, ne abbiamo costante bisogno, come foglie di coca.
l'innato lo rinfacciamo, lo pretendiamo, ce lo costruiamo intorno e con esso creiamo ponti che ci leghino a persone, opportunità, situazioni da interpretare.
SONO NATO omosessuale.
SONO NATO terrone.
SONO NATO per questo lavoro.

un po' come nascere moscerino della frutta o koala, palo della luce o albero.
l'innato risolve tutto. sempre. il vuoto è sempre un'ottima risposta per un quesito sterile, inutile, insipido.

tempo fa ho conosciuto una madre ansiosa, tesa come una corda di violino. la sua missione era ostentare sicurezza e imperturbabilità, ma la sua frustrazione nel non riuscire a gestire un mondo troppo grande per le sue figlie scaturiva da ogni ruga, ogni capello bianco, ogni unghiata che si dava alle dita. mi chiese cosa mi avesse portata a inserirmi nel mondo del sociale, chiarendo la sua legittimazione a chiedermelo, perchè lei è madre ed era NATURALE che lei lo facesse.
le ho risposto che la mia è una predisposizione innata, e subito la sua schiena si è sciolta, i muscoli intorno alle labbra si sono rilassati, i polsi sono rimasti fermi per un po'.

beh, sognare di volare è innato. sognare di precipitare, è innato.
mangiare, dormire, cercare legami, è innato.
per tutto il resto ci sono solo due alternative: subire o cercare di dipanare quella ragnatela che ha cominciato a tessersi nel momento in cui un innato istinto ci ha fatto fare "PLUF" sul pianeta.

"mia madre è thailandese"
"ah, ecco.....ma sei nata lì?"
"no. qui."
"ah. ecco."


....ecco.