venerdì 7 maggio 2010

in-naturalmente

sono italo-thailandese. ho gli occhi vagamente a mandorla. ho la pelle scura ma olivastra. ho le ossa sottili ma sono alta.
le mie radici thailandesi non hanno deciso di sbandierarsi al primo sguardo. quelle terrone un po' sì.
e QUINDI ogni volta eccola, quando sono in giro con un utente, quando incontro il collega di un collega, l'amico di un amico, una domanda tanto aspettata che il mio lungo silenzio indagatore prima della risposta lascia sempre un po' sconcertati, o infastiditi:
"ma tu da dove vieni?"
"ma tu di dove sei?"
molto tempo fa amavo stuzzicare questa curiosità con la mia:
"cosa vuole sapere?dove abito, dove ho abitato, dove sono nata o di dov'erano i miei genitori?"
ma le reazioni erano sempre così identiche che ho perso il gusto d' indagare le connessioni mentali legate a questa morbosa necessità di placare il dubbio.

siamo visceralmente legati alla nostra concezione dell'innato.
ce la mastichiamo, ce la sputiamo addosso, ne abbiamo costante bisogno, come foglie di coca.
l'innato lo rinfacciamo, lo pretendiamo, ce lo costruiamo intorno e con esso creiamo ponti che ci leghino a persone, opportunità, situazioni da interpretare.
SONO NATO omosessuale.
SONO NATO terrone.
SONO NATO per questo lavoro.

un po' come nascere moscerino della frutta o koala, palo della luce o albero.
l'innato risolve tutto. sempre. il vuoto è sempre un'ottima risposta per un quesito sterile, inutile, insipido.

tempo fa ho conosciuto una madre ansiosa, tesa come una corda di violino. la sua missione era ostentare sicurezza e imperturbabilità, ma la sua frustrazione nel non riuscire a gestire un mondo troppo grande per le sue figlie scaturiva da ogni ruga, ogni capello bianco, ogni unghiata che si dava alle dita. mi chiese cosa mi avesse portata a inserirmi nel mondo del sociale, chiarendo la sua legittimazione a chiedermelo, perchè lei è madre ed era NATURALE che lei lo facesse.
le ho risposto che la mia è una predisposizione innata, e subito la sua schiena si è sciolta, i muscoli intorno alle labbra si sono rilassati, i polsi sono rimasti fermi per un po'.

beh, sognare di volare è innato. sognare di precipitare, è innato.
mangiare, dormire, cercare legami, è innato.
per tutto il resto ci sono solo due alternative: subire o cercare di dipanare quella ragnatela che ha cominciato a tessersi nel momento in cui un innato istinto ci ha fatto fare "PLUF" sul pianeta.

"mia madre è thailandese"
"ah, ecco.....ma sei nata lì?"
"no. qui."
"ah. ecco."


....ecco.

2 commenti:

  1. in punta di pennello sulla punta della lingua si presta a doppiosensi mostruosi

    comunque

    non sono tutti così.

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  2. haha hai ragione XD

    comunque

    non lo intendo, per quanto non sia politically correct ^^.

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